Tonnellate di amianto a Bosco Palo e nelle “Miniere di Stato” siciliane

La zona Nord della Provincia di Caltanissetta è caratterizzata da una maggiore incidenza tumorale nonostante l’assenza di insediamenti industriali attivi.

Secondo alcuni attivisiti e studiosi, tra cui il dott. Rosario Tumino del Registro Tumori di Ragusa e Caltanisetta, il dato potrebbe essere correlato alla presenza di ex siti minerari dismessi dove sono stoccate tonnellate di rifiuti pericolosi mai bonificati.

Tra questi rifiuti vi è un ingente quantitativo di lastre di cemento amianto in avanzato stato di degrado.

Miniera di sali potassici di Pasquasia

Giuseppe Cozzari ex parlamentare facente parte della Commissione Parlamentare d’Inchiesta sulla Mafia nel 1999 denunciò con un esposto alla Procura Distrettuale Antimafia i traffici illeciti effettuati presso la ex miniera di Pasquasia in Provincia di Enna.

I magistrati antimafia accertarono l’esistenza di traffici illeciti anche di scorie nucleari ma i risultati dell’inchiesta sono stati coperti dal segreto di Stato.

Poi c’è la miniera di Pasquasia a Enna, fino al 1988 serbatoio dorato di salgemma per l’Italkali. Qui per anni lavorò come caposquadra un uomo d’onore, Leonardo Messina, fedelissimo del boss Piddu Madonia. “Cosa Nostra usava dal 1984 le gallerie sotterranee per smaltire scorie nucleari” raccontò Messina al giudice Paolo Borsellino, dopo essere diventato collaboratore di giustizia. Era il 30 giugno del 1992, pochi giorni prima che Borsellino saltasse in aria nella strage di via d’Amelio.

Giuseppe Pipitone, Il Fatto Quotidiano 04/12/2013

Miniera di kainite di Bosco Palo

Similmente alla miniera di Pasquasia anche di Bosco Palo, pur essendo produttiva, dopo la prima metà degli anni ’80, fu chiusa all’improvviso. Ispea, che detenava la concessione d’uso, invece di bonificare il sito lo cedette all’Ente Minerario Siciliano soppresso nel 1999 e legato in passato al DC Verzotto vicino a Cosa Nostra e implicato nel caso Mattei.

Nel 2006 l’ARPA giudicò non preoccupante il livello di radioattività riscontrato, peraltro con strumentazione inidonea, nel materiale potassico superiore al fondo medio dello stabilimento di Bosco e lo attribuì alla presenza dell’isotopo radioattivo naturale del potassio generato dall’irradiazione solare dei depositi di scarti di sale.

Il sopralluogo condotto con funzionari del Ministero dell’Ambiente non toccò la zona mineraria vera e propria di Palo.

Intervistato nel 2012 il direttore ARPA Catania ha dichiarato che essendo le miniere particolarmente profonde (500m), ARPA Sicilia non è dotata delle tecnologie necessarie per indagare la situazione delle matrici ambientali del sottosuolo.

Gli abitati di Guardiafalco ricordano che dopo la chiusura della miniera iniziò un via vai di camion durato sino al 1994.

Durante l riprese del documentario “Miniere di Stato”, i giornalisti Saul Caia e Rosario Sardella, hanno ritrovato nella casa abbandonata del custode della miniera della documentazione che attesta l’avvenuto smaltimento in quel luogo di rifiuti di diverso tipo.

Nel 2016 la Procura di Caltanisetta ha sequestrato l’area e ha ordinato alla Regione Sicilia la sua messa in sicurezza e bonifica. Per monitorare l’andamento dei lavori, che non sono mai iniziati, il magistrato aveva richiesto dell’assessore alla salute del Parlamento regionale dei report periodici.

Gli accertamenti effettuti nell’ambito della stessa inchiesta hanno escluso la presenza di livelli di radioattività anomala e hanno stabilito che l’elaborato del dottor Rosario Tumino del Registro Tumori di Ragusa e Caltanisetta, che ipotizzava un aumento di incidenza dei casi di tumore (in particolare al polmone) nella zona del Vallone, era “privo di qualsiasi evidenza scientifica” utile a chiarire se tale incidenza “potesse essere messa in relazione causale con i fenomeni di contaminazione ambientale dovuto all’attività estrattiva, allo smaltimento illecito dell’amianto e via discorrendo”. In ultima analisi si rimetteva alla Regione un’approfondimento più rigoroso sulla questione.

Durante l’audizione davanti alla Commissione Parlamentare Rifiuti la PM Elena Caruso ha dichiarato che a Bosco non sono stati trovati rifiuti raddiativi, bensì 8000 mq di cemento-amianto.


RASSEGNA STAMPA

    La Miniera di Bosco-Palo e quel disastro ambientale che la Regione ignora

  • Data: 20/07/2016
  • Fonte: radiocl1.it
  • Autore: Alberto Sardo

    Mafia, l’ultima strage silenziosa: i morti di tumore per i rifiuti interrati nelle cave

  • Data: 04/12/2013
  • Fonte: ilfattoquotidiano.it
  • Autore: Giuseppe Pipitone