Associazioni di ex esposti denunciano la mancata attuazione della sorveglianza sanitaria in Piemonte

Le associazioni di ex esposti all’amianto AIEA, AICA, e ARASIS denunciano, via comunicato stampa, la mancata attuazione in Piemonte della normativa nazionale e regionale sulla sorveglianza sanitaria degli ex lavoratori esposti e chiedono:

– di istituire il Registro Piemontese per malattie asbesto correlate su cui iscrivere i loro soci piemontesi;
– di disporre presso le ASL territoriali un programma di verifiche periodiche per l’istituzione della sorveglianza sanitaria.

A proposito della recenti affermazioni dell’assessore alla Sanità piemontese sulla costituzione di un gruppo di lavoro per aggiornare i registri di ex esposti e mesoteliomi maligni e sulla volontà di avviare i controlli sugli ex lavoratori esposti mediante un accordo quadro con i medici di famiglia, le associazioni parlano di “ennesimo tentativo di rinvio del problema con la scusa di incombenze organizzative che in altre regioni sono state risolte da tempo”.

Mentre in Piemonte sono gli ex-esposti, inascoltati, a portare i loro elenchi alle amministrazioni come sta facendo l’AIEA dal 2009 presso l’ASL Novara, in Lombardia la sorveglianza sanitaria e il registro ex-esposti sono disponibili dal 2006. In Emilia Romagna si sta completando la costituzione degli Ambulatori Amianto della Medicina del Lavoro; dopo Bologna, Ferrara, Imola, Reggio Emilia, Modena e Piacenza, Parma ha aperto a inizio 2019.

Memori delle non positive esperienze di trasferimento ai medici di base della gestione di malattie professionali, AIEA, AICA e ARASIS si schierano contro l’affidamento degli ex esposti ai medici di base. La sorveglianza non deve essere discrezionale e il personale ospedaliero (radiologo-pneumologo) deve essere opportunamente formato all’analisi della documentazione medica, all’assistenza e alla cura delle patologie asbesto correlate.

Mentre le ASL si occuperanno della ricerca degli esposti non ancora segnalati, la Regione può rivolgersi all’INAIL per avere un primo elenco dei lavoratori e delle lavoratrici che hanno richiesto i benefici previdenziali connessi, così da iniziare a convocarli e far partire la sorveglianza sanitaria.

Sono noti gli elenchi di 420 aziende, fra cui Fiat Ferroviaria, Eternit, Teksid, Pirelli, che in Piemonte avevano pagato il premio INAIL per l’asbesto fino al 2003; 60 di queste hanno fornito i nominativi di 24mila dipendenti (di cui 14.600 viventi). Le associazioni per prime denunciano l’incompletezza degli elenchi; mancano migliaia di lavoratori della Fiat Ferroviaria di Savigliano, per esempio, il più grande stabilimento italiano di materiale rotabile, e mancano aziende come l’ex Galfer di Barge e la Michelin di Cuneo.


RASSEGNA STAMPA

    L'appello di AIEA, AICA e ARASIS: "Applichiamo le leggi sull'amianto anche in Piemonte"

  • Data: 11/03/2019
  • Fonte: targatocn.it