Esposto di Pro Natura sul deposito abusivo di Salbetrand (TO)

L’associazione Pro Natura Piemonte ha presentato un esposto alla Procura di Torino in cui chiede di accertare le responsabilità relative al deposito di terre contaminate situato a Salbetrand su un terreno concesso in affitto a Itinera Spa.

In tutta questa complessa vicenda non è stato possibile trovare né negli articoli di stampa né altrove, delle tracce di una inchiesta su chi e come ha portato questi almeno 1.000 camion di rocce amiantifere e da dove provengano. Questa situazione sarebbe confermata dal fatto che, in mancanza di un preciso responsabile, le ingiunzioni di bonifica del 2010 e del 2013 siano state indirizzate ad Itinera come concessionaria del luogo di deposito, e poi che, in ultimo, Itinera stessa ne sia stata sgravata accollando gli oneri a Telt con una speciale assegnazione di fondi pubblici. In generale si coglie la sensazione di un orientamento a lasciar cadere tutto in prescrizione.

Dall’esposto di Pro Natura Piemonte

Accertare la verità permetterebbe ai cittadini della Valle di Susa interessati dalla costruzione della nuova linea ferroviaria Torino-Lione e a quelli di Caprie e Torrazza che accoglieranno lo smarino valsusino, di guardare con maggior fiducia all’operato dello Stato.

È necessario ricordare che il rinvenimento di amianto nello scavo del tunnel di base comporterebbe il fermo prolungato di un cantiere che costa mezzo milione di euro al giorno e la necessità di scavare nuove gallerie di deposito il cui tempo di realizzazione si misura in qualche anno. Pertanto la situazione oggettiva del cantiere potrebbe diventare un incentivo a delinquere, se ora c’è stato chi già lo ha fatto con tanta sfrontatezza. La concreta prospettiva che ci si avvii alla prescrizione su quanto è avvenuto a Salbertrand, spinge a chiedere alla Magistratura una severa indagine sulla storia di questo conferimento di rocce amiantifere, in modo da appurare se esistono termini ancora impugnabili.

Dall’esposto di Pro Natura Piemonte

“Senza poter fare delle imputazioni specifiche” l’ipotesi più accreditata sull’origine del deposito di Hilles Neuves, secondo Pro Natura, sarebbe la galleria Cesana Claviere, opera prevista nell’ambito dei Giochi Olimpici Invernali del 2006, iniziata nel 2005 e interrotta nel novembre dell’anno seguente (a dispetto della versione ufficiale che parla di 2007) per il ritrovamento di 4.800 metri cubi di smarino contenente amianto.

La Stampa del 23 febbraio 2012 fornisce un particolare inquietante. Era previsto che lo smarino esistente nel cantiere, che era necessario sgomberare per riprendere i lavori di scavo, fosse rimosso da una ditta francese e portato in Francia, ma il prefetto di Gap non lo autorizzò. Pertanto venne incaricata una ditta locale che effettuò lo sgombero portando a Salbertrand il materiale “adatto alla vendita” per calcestruzzi, mentre quello contaminato da amianto venne destinato ad essere collocato in una galleria di deposito, il cui scavo però non poteva cominciare prima di portar via questo stesso smarino.

Dall’esposto di Pro Natura Piemonte

Dato che la galleria fu inaugurata nel 2014 con raddoppio dei costi iniziali, è possibile che il reato di abbandono di rifiuto tossico nocivo sia stato commesso nel 2012 e non sia ancora caduto in prescrizione.

Che cosa succederà quando saranno scavate rocce analoghe in un cantiere che, con la scusa dell’interesse strategico, viene sottratto persino alla visibilità del pubblico interessato al controllo? E quale è il messaggio che con un comportamento omissivo si manderà alle imprese che verranno qui per eseguire i lavori?

Dall’esposto di Pro Natura Piemonte


RASSEGNA STAMPA

    AMIANTO A SALBERTRAND: ESPOSTO IN PROCURA DI PRO NATURA

  • Data: 08/02/2020
  • Fonte: valsusaoggi.it